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Riforma del catasto: un sfida da affrontare

La storia del catasto italiano, per limitarci al periodo che va dall’Unità ad oggi, è stato costellato da varie norme che hanno tentato di ordinare la tassazione del settore immobiliare spesso iniqua e sperequata sia per la tipologia di immobili che territorialmente. La norma per eccellenza che avvia questo tentativo è la legge 1º marzo 1886 numero 3682 sulla sperequazione fondiaria. Si susseguono da allora molte leggi e regolamenti sino alla legge 1°ottobre 1969, numero 679, che introduce il “tipo mappale”.

Il nuovo criterio di calcolo
Quella catastale è ormai una storia ultra centenaria che richiede una riflessione profonda: conservare norme ormai datate è iniquo soprattutto per la piccola proprietà immobiliare che è frutto del lavoro e del risparmio delle famiglie. Pensare che norme prodotte per un paese ancora non industrializzato siano adatte alla nuova era che stiamo vivendo è anti storico.
La revisione delle rendite catastali, che dovrebbe far parte della legge delega di riforma fiscale in procinto di approdare nelle prossime ore in Consiglio dei ministri, sembra prevedere un nuovo criterio di calcolo in base ai metri quadrati e non più ai vani.

No ad un aumento della pressione fiscale
Un passaggio decisivo, secondo alcune forze politiche, per equiparare il valore catastale ai prezzi di mercato e quindi rendere il sistema più…

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