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Adeguamento energetico e case GREEN

La direttiva europea sulle Case Green, recepita anche dal governo italiano (non aveva scelta) imporrà ai piccoli proprietari costi che si stima intorno ai 40.000 euro per appartamento.

Una cifra enorme e insostenibile per la stragrande parte di loro.

E’ una norma la cui applicazione nei prossimi anni dovrebbe, solo per i primi tre, costare 200 miliardi all’anno.

Con il super bonus si sono spesi, male, 200 miliardi per appena il 3% degli edifici abitativi e il debito lo dovranno pagare tutti i contribuenti. Ha avuto effetti regressivi (avvantaggiato soprattutto i più ricchi) e inflattivi (aumento dei costi) oltre che essere stato causa di truffe miliardarie generalizzate e super profitti.

I pasti gratis lo sono solo per chi riesce a farseli pagare da altri.

La priorità del nostro patrimonio abitativo è la sicurezza sismica (siamo il paese europeo a più alto rischio) e quella idrogeologica.

Per gli eco-talebani invece è il risparmio energetico, a prescindere dei costi.

Detto questo però dobbiamo confrontarci con una norma non più modificabile (anche se nessuno lo dice).

Che fare allora? Dobbiamo trovare un modo per renderla operativa senza

massacrare i piccoli proprietari. Ciò è possibile con un intervento dello stato che provveda a finanziare, attraverso mutui della durata di 50 anni a tasso zero, tutta l’operazione. Ma occorre anche, velocemente, modificare le norme che regolano il condominio. Negli edifici condominiali vivono 43 milioni di abitanti.

Appc ha formulato già anni fa una su proposta, sta ora alla politica superare atteggiamenti populisti e dare risposte serie.

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