Comunicati

A fianco del popolo ucraino senza se e senza ma

A fianco  del popolo ucraino che sta soffrendo per una invasione ingiusta.

La difesa della integrità  territoriale di ogni nazione  è una priorità. Occorre dare ai profughi ucraini che  raggiungeranno il nostro paese  una accoglienza  decorosa.

Chiediamo ai nostri associati di fare uno sforzo nel concedere a canoni concordati alloggi agli ucraini. Ci stiamo impegnando a elaborare  proposte contrattuali  utili  coinvolgendo i comuni e gli altri enti locali.

Stiamo studiando altre iniziative di sostegno e di assistenza alle popolazioni  colpite da una terribile guerra

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APPC è vicina alle famiglie ucraine in un momento in cui è in atto una guerra che sta causando e continuerà a causare dolore, morte e la distruzione delle loro case. Una guerra questa, come tutte, dagli esiti imprevedibili e nel cuore della nostra Europa.

Molti cittadini ucraini vivono in Italia e soprattutto tantissime donne che stanno aiutando i nostri anziani con grande impegno personale e sacrificando gli affetti più cari di figli, genitori e coniugi. Non basta la lontananza dalla patria, ora la loro sofferenza è ampliata dalla paura per la vita di chi vive in Ucraina e per le gravi distruzioni che deriveranno dalla guerra. La sola solidarietà verbale non basta, occorre che ognuno di noi faccia ciò che è in grado di fare.

Migliaia, forse decine di migliaia, di ucraini saranno costretti a lasciare la loro terra per raggiungere i parenti in Italia, a costoro occorre assicurare una accoglienza dignitosa.

Appc nell’ambito delle sue competenze istituzionali attiverà tutte le sedi territoriali per sensibilizzare i piccoli proprietari di casa a fare la loro parte e per questo stiamo individuando strumenti contrattuali che amplino la disponibilità di immobili a canone calmierato.

Un primo strumento esiste ed è già normato. Infatti l’ art. 1 comma 3 della legge n. 431/98 prevede la possibilità di stipulare contratti di locazione con gli “enti locali” in qualità di conduttori per soddisfare esigenze abitative di carattere transitorio in base alle sole previsioni codicistiche. Uno strumento questo colpevolmente usato poco dalla politica, ma che potrebbe consentire alle famiglie rifugiate di disporre di un immobile e ai proprietari di concederlo a fronte di un canone di modesta entità, ma con la garanzia dell’adempimento e della liberazione alla scadenza.

Occorre uno sforzo unitario e una sinergia tra pubblico e privato, gli enti locali dovranno essere supportati economicamente, ma l’entità della tragedia, la vastità del fenomeno che coinvolge l’intera Europa impone la nascita finalmente di un idem sentire continentale che non può piegarsi a semplici ragioni di bilancio. La necessità di offrire una abitazione decente e non un campo profughi alle famiglie ucraine deve essere la priorità della politica nazionale ed europea.

Quindi si tratterebbe di applicare una tipologia contrattuale libera, ma con alcune garanzie per la proprietà (certezza nel pagamento del canone, liberazione alla scadenza e risarcimento di eventuali danni avendo come conduttore formale un ente pubblico) che rinuncerebbe al deposito cauzionale e accetterebbe un canone di “solidarietà” ben inferiore a quello di mercato. Siamo coscienti del grande sforzo che verrà richiesto alla proprietà immobiliare, ma siamo sicuri che non mancherà una risposta forte e consapevole se i comuni, le regioni, lo stato sapranno essere una controparte seria ed affidabile e non un moloch ottuso e burocratico.

APPC è pronta a lavorare per questo progetto, a sensibilizzare i propri associati, ad elaborare gli schemi contrattuali ed infine ad offrire agli enti locali il necessario supporto giuridico. E’ ora che all’etica dei principi subentri l’etica delle responsabilità.

Il Presidente Nazionale: dr. Vincenzo Vecchio Il Segretario Generale: avv.to Mario Fiamigi

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