
Aria pulita e nuove energie per ridare fiducia al mattone. Il nemico da battere è il fisco!
La crisi morde sempre di più. Ogni giorno “mercato”, “borsa”, “ finanza internazionale” ci preoccupano con un crescendo continuo, il lavoro è diventato un lusso per molti, “ troppi”,
ai giovani è negata la speranza del futuro, la classe politica si preoccupa solo di se stessa e dei suoi privilegi, dei suoi stipendi, indennità e vitalizi sui quali decide sovrana, assillata solo dall’audience delle trasmissioni cui può partecipare e per continuare a sostenere spese pazze tassa i piccoli proprietari: questo è il lamento generalizzato che si registra in tutte le sedi territoriali Appc e questo è lo scenario in cui il piccolo proprietario, sempre più oppresso, deve muoversi ed operare.
Il momento di estrema difficoltà, all’insegna delle tasse sulla casa, presenta un’economia in completa recessione, coi consumi che rallentano: mi sarebbe piaciuto, in un tempo così seriamente perturbato, con cieli dagli orizzonti sempre più bui, cogliere qualche schiarita, poter parlare di ritorno a qualche certezza, ma la pressione fiscale, che ha fatto registrare una crescita esponenziale, che l’ha condotta a livelli record dal dopoguerra, non lascia spiragli o margini di tendenza all’ottimismo.
E ora la casa, uno dei volani dominanti dell’economia, scoppia, schiacciata da un peso fiscale senza precedenti, come se si fosse voluto punire chi,” a suon di sacrifici”, ha perseguito l’obiettivo di un tetto, scoppia perché è sempre più difficile riuscire ad onorare le rate dei mutui e le rate delle spese condominiali, ottemperare ad un minimo di manutenzione e, in nome di ”salviamo il paese”, tasse da brivido sulla casa! Ne sanno qualcosa i piccoli proprietari alle prese, oltre che con la stangata di bollette e tariffe, con il diabolico saldo dell’IMU, che si disperde in un’intricata giungla di aliquote e agevolazioni, da valersi in ambito locale, col risultato di creare gravi sperequa-zioni sul territorio nazionale.
Questa nuova tassa, che ha un peso medio di 410,00 euro a famiglia, va a colpire una situazione già pesante con ricadute negative sullo stile di vita e sull’economia: così si affosserà e prolungherà la crisi dei consumi: la politica del governo Monti ha determinato un paese soffocato dalle tasse, a crescita zero.
Inutile dire delle sollecitazioni e pressioni rivolte, da parte della dirigenza Appc, a questa “sorda” classe politica, perché alleggerisse il peso della mannaia: l’IMU non può continuare a produrre questi salassi, soprattutto deve essere abolita sull’abitazione principale: non ci si stancherà di lottare nuovamente per il perseguimento di questo obiettivo a costo di scendere sulle barricate !
Niente giustificazioni, è ora di dire basta a tasse ed imposte, occorre uscire dallo stallo, ’imperati-vo è crescere: è ora di cercare i finanziamenti con salutari, professionali tagli ai costi della politica e con la lotta all’evasione e agli sprechi.
Oggi, per il piccolo proprietario, il nemico da battere è il fisco!
Più in generale, dai rilievi effettuati dal centro studi nazionale Appc è emersa una profonda sofferenza del mercato immobiliare con prezzi decisamente in calo: discesa fino al 10% in un anno, ma sono previsti ulteriori cali: avremo anche un – 15% prima che il mercato si stabilizzi. Risulta, invece, in crescita il mercato dell’ affitto, ma con prezzi tendenti decisamente al ribasso.
Il clima di incertezze le ripercussioni negative dei mercati finanziari, la sfiducia di famiglie ed operatori hanno peggiorato, poi, un quadro già negativo, per cui il PIL nel 2012 diminuirà del 2,4% e l’andamento sarà negativo anche per il prossimo anno, forse potrà verificarsi un’inversione di tendenza nel 2014. E’ da rilevare, comunque, che nell’ultimo quinquennio il settore immobiliare ha perso un 25% degli investimenti nel comparto delle nuove costruzioni.
Tutti siamo consapevoli e avvertiamo l’urgente bisogno di tornare a progettare futuro e speranza da consegnare alle nuove generazioni, ma dalla profonda crisi economica e di sistema si può uscire solo se l’etica torna al centro.
Occorre “ scardinare” questa classe politica che ha perso, ammesso che l’abbia mai avuto, il senso di servizio allo Stato ed ai cittadini. Premesso che un politico deve lavorare per il bene comune senza tornaconti personali, oggi assistiamo con profondo sconforto e con sconcerto alle varie forme di ruberia di politici classificate come “appropriazione indebita “ o “ peculato”, eufemismi dell’etimologia “furto”: chi ruba deve essere indicato col nome di” ladro”e se anche l’ evasore è da considerarsi tale, allora che dire di chi ha prosciugato indebitamente le risorse della collettività ?
In un Paese democratico ed efficiente il denaro pubblico deve affluire ai servizi senza distorsioni: è ora di controllare che questo scorra, con accortezza, nel sito giusto senza dispersioni, affinché gestioni improprie non si scarichino sulle spalle di chi è costretto a tirare, sempre più, la cinghia.
E’ ora di ripartire equamente sacrifici e tagli, ce la possiamo fare solo con una più equa distribu-zione dei pesi. E le risorse vanno recuperate dagli spropositati e indecenti costi della politica che inducono nel cittadino profonda disaffezione: ne è sintomo palese l’astensione dal voto, pari al 53%, registrata alle ultime elezioni regionali in Sicilia.
Ora, mentre si evoca che l’Italia si sta collocando fuori dalla palude, nella palude ci sono finiti centinaia di migliaia di piccoli proprietari, che “stanchi e stufi” dell’attuale classe dirigente formula-no un accorato appello affinché, alle prossime elezioni politiche, questa abbia almeno il buon gusto di non ripresentarsi, altrimenti ci penseranno direttamente gli elettori.
dott. Flavio Maccione
segretario nazionale Appc